Il successo secondo Antonella Sorrentino
Cosa sognavamo di fare “da grandi” quando eravamo bambini?
Ho deciso di chiederlo ad Antonella Sorrentino, come sappiamo, uno dei coach fondatori della MMO, oltre che Direttrice della Didattica e del coaching.
Tutti la conosciamo ormai come Antonella “la bossa”, ma non ho potuto resistere alla curiosità di scoprire come è arrivata ad essere un’agente immobiliare di spicco prima e un punto di riferimento per la formazione immobiliare oggi.
Raccontami della tua infanzia e dell’educazione che hai ricevuto.
Sono cresciuta in una famiglia serena e unita.
Sono la più piccola di 3 sorelle e siamo state seguite principalmente da mia madre Raffaela da cui ho imparato da subito l’importanza di sapermela cavare da sola; papà Luigi, imprenditore edile vecchio stampo, nonostante stesse sui cantieri tutto il giorno ci ha abituato all’importanza di dedicarsi al lavoro senza risparmiarsi e ad essere sempre ambiziose. Ricordo che non c’è stato un giorno nei suoi 45 anni di lavoro in cui sia arrivato sul cantiere dopo gli operai, mi diceva sempre: “qualunque cosa farai nella tua vita, dedicatici al 100%” e credo di aver fatto mio questo pensiero.
Posso dire che nella nostra famiglia non ci è mancato nulla, anzi potevamo contare su molte opportunità per assicurarci un buon futuro. Eppure, ho avuto sempre la convinzione che qualsiasi traguardo avessi voluto raggiungere, sarebbe stato il frutto del mio lavoro, non mi andava di chiedere alla famiglia. Mentre frequentavo la facoltà di Economia lavoravo anche nei ristoranti o nella palestra delle mie sorelle perché volevo sentirmi indipendente.
Se non fossi diventata agente immobiliare che lavoro avresti fatto?
Guarda, era molto difficile che prendessi una carriera diversa! Sono letteralmente cresciuta in mezzo alle case per via del lavoro di mio padre, ero attratta sin da bambina dai lavori in cantiere e facevo il possibile per andare con lui. Pensa che la mattina lo costringevo a portarmi con lui sui cantieri perchè volevo manovrare la gru!
Comunque avevo un’altra granda passione che non si è trasformata in lavoro: diventare pilota di moto, mi è sempre piaciuta la velocità… ma soprattutto restare con i piedi per terra, quindi ho scelto di guadagnare con la carriera immobiliare.
Così hai iniziato con la tua prima agenzia…
Dopo avere conseguito la laurea in Economia e commercio, l’ho messa in un bel cassetto e nel 2002 ho deciso di aprire la mia prima agenzia immobiliare a Nocera Inferiore con un noto franchising.
Qual è stata la difficoltà più grande all’inizio?
Devo dirti la verità, nessuna in particolare, ero estremamente decisa a intraprendere questa attività quindi avevo pochi dubbi e tanta energia.
Più avanti, quando è sorta l’esigenza di assumere i collaboratori, non sempre ho trovato delle persone con cui stabilire la giusta sintonia.
Sono sempre stata curiosa di sapere quali sono stati gli incontri – con libri o persone – che hanno influenzato le tue scelte professionali.
Seguivo tantissimi corsi di formazione per mia scelta e sceglievo le mie letture orientandomi verso la crescita personale e le tecniche di vendita: leggevo Dale Carnegie, frequentavo i corsi di Mario Silvano ed Anthony Robbins e in quel periodo ho conosciuto anche Tiziano Benvenuti e ho iniziato a frequentare i suoi corsi insieme al mio amico di sempre, Vincenzo Romano (leggi qui la mia intervista a Vincenzo).
Come è avvenuto il passaggio da agente a formatrice e coach?
Chi l’avrebbe detto! Una cosa era vendere case, in quello me la cavavo abbastanza, un’altra era trovarmi su un palco a parlare davanti a una platea di agenti, il solo pensiero mi dava il panico!
E’ stato grazie a Tiziano che ho iniziato a formarmi anche in questa direzione, dandogli la soddisfazione di poter dire “Antonella l’ho inventata io!” [e qui ridiamo entrambe!].
Se ora non sono terrorizzata durante i corsi è perchè prima di tutto credo nel metodo che applico da anni ed è la passione che mi dà la sicurezza quando parlo con i clienti.
Oggi sei anche Direttrice della didattica e del Coaching. Cosa tieni in considerazione del lavoro di agente quando devi occuparti dell’offerta didattica MMO?
Parto sempre dalle esigenze dei professionisti con cui sono in continuo contatto. Loro mi fanno pensare a quali nuovi corsi possono colmare eventuali vuoti di competenze e garantire migliori risultati. E’ così che sono nati in quest’ultimo anno corsi come Obiezioni? Sì grazie!, Acquirenti: strategie per il successo e Segreteria e staff: l’agenzia immobiliare perfetta.
Anche le mie letture sono cambiate: prima mi concentravo sui testi che potessero fornire le migliori tecniche di vendita per il mio lavoro, ora ho il dovere scegliere nell’interesse dei clienti, quindi impiego ore a selezionarli in base alle recensioni e sono molto più tecnici di quelli che sceglierei per me oggi. Grazie alle mie continue ricerche ho trovato anche degli autori illuminanti come Daniel Goleman, la sua “Intelligenza Emotiva” mi ha aperto un mondo sul valore delle emozioni alla base delle nostre scelte. Comunque, l’ispirazione massima per me sono i libri di biografie di personalità famose.
Qual è oggi la tua sfida più grande come professionista e come donna?
La sfida più grande è quella di bilanciare la mia continua voglia di crescere come professionista e allo stesso tempo di essere un punto fermo in famiglia per mia figlia, a cui spero di riuscire a trasferire l’amore e la passione per il lavoro che si sceglie di fare. Nel lavoro invece la sfida maggiore è di riuscire ad affrontare con la stessa determinazione di sempre i continui cambiamenti che viviamo in azienda in azienda, come è successo finora, ma su questo aspetto ho la sensazione che ce la stiamo cavando discretamente. Sono avvantaggiata dal fatto che non amo la staticità nè le cose prevedibili ma ho bisogno di agire sulla base di un’emozione.
Le sfide dei tuoi clienti?
Ricordo loro costantemente che devono imparare a credere davvero in loro stessi quanto io credo in loro, smetterla di vedere solo i lati negativi e apprezzare quei progressi, seppur piccoli, che non erano riusciti ad ottenere l’anno precedente.
Sono un’accanita fautrice della REGOLA DELL’1% (se qualcuno non sa a cosa mi riferisco, può contattarmi e gliene parlerò volentieri).
Non immagini la gioia che provo come coach quando ricevo i whatsapp con le foto dei piccoli o grandi traguardi raggiunti dai miei clienti, come aprire un nuovo ufficio, la vacanza desiderata da una vita o la barca nuova. Festeggio con loro come se fosse un mio successo.
Secondo loro, per cosa sei più amata e per cosa più criticata?
Di me apprezzano la determinazione e il fatto che sia diretta. Sono criticata …per la mia determinazione e per il fatto che sia diretta!!
Cosa consiglieresti a un agente che non ha mai avuto un coach e si chiede se può funzionare anche per la sua agenzia?
Gli direi di lanciarsi subito in questa avventura che gli cambierà la vita non solo lavorativa ma anche personale! Avere al tuo fianco qualcuno che sa esattamente come aiutarti ad avere successo, che guarda le situazione dall’esterno senza condizionamenti, che sa tirare fuori il meglio di te in ogni situazione è una cosa che non ha prezzo.
Se ci pensi, nessun grande sportivo, cantante, o imprenditore di successo è arrivato ai massimi livelli da solo. Tutti noi abbiamo bisogno della spalla giusta su cui contare.